18 Febbraio 2020

Come strutturare un eCommerce: la guida in 5 punti

Come strutturare un eCommerce: la guida in 5 punti

 

Il commercio e-commerce è un settore in costante crescita. Soltanto in Italia il mercato di vendite online è cresciuto del 15% rispetto all’anno precedente, generando ricavi per 31,6 miliardi di euro (secondo i dati dell’Osservatorio B2C del Politecnico di Milano).

Scegliere di aprire un e-commerce può quindi rivelarsi un’ottima opportunità di business.

Tuttavia per strutturare un eCommerce di successo è buona norma seguire alcuni passaggi per impostarlo al meglio.

 

 

1. Quali prodotti vendere?

 

Può sembrare scontato, ma il primo punto fondamentale è quello di decidere che tipologia di merce mettere in vendita sul proprio e-commerce. La scelta del prodotto andrà a determinare tutta una serie di elementi base come il nome ed il target di riferimento.
Sulla base del prodotto bisogna individuare il pubblico ideale verso il quale promuovere il proprio e-commerce. Durante questa fase può essere utile partire da una ricerca e dell’analisi dei competitori.
Tutte queste ricerche andranno anche a influenzare la scelta degli strumenti da utilizzare per promuoversi, che potranno essere sia digitali (SEO, Social, email Marketing) che offline (giornali, volantinaggio).

 

 

2. Scegliere la tipologia di e-commerce


Nell’ambito della definizione della strategia va ricordato di non tralasciare un punto importante; quello della scelta del tipo di e-commerce.
Esistono infatti 4 diverse tipologie di e-commerce, suddivisibili in:

 

  • E-commerce B2C (Business to Consumer): si tratta di piattaforme dove avvengono transazioni fra aziende che vendono a singoli acquirenti. È la forma di e-commerce più diffusa, dei veri e propri negozi virtuali che si rivolgono ad utenti privati.  Hanno target più ampi, un processo di acquisto veloce e il pagamento immediato. Uno degli esempi di B2C più celebre è quello di Amazon.

  • E-commerce B2B (business to business): in questo caso l’azienda che vende il prodotto o il servizio si rivolge direttamente ad un’altra azienda. L’approccio al cliente cambia radicalmente; il target si restringe e le relazioni fra venditore e acquirente si basano su trattative. Il processo di acquisto diventa più complesso e il pagamento non è immediato. Fra gli e-commerce B2B meglio strutturati si può citare Rajapack.

  • E-commerce C2B (Consumer to Business): sono e-commerce con un funzionamento inverso rispetto al B2C. Questa forma di commercio elettronico è una novità molto particolare. I consumatori scelgono il prezzo che sono disposti a pagare, stabilendo poi in base all’offerta se accettare e procedere all’acquisto. Questa forma di scambio è molto diffusa nel settore dei viaggi, come con Skyskcanner, Expedia o Lastminute.com.

  • E-commerce C2C (Consumer to Consumer): è una forma molto recente di commercio elettronico. In questo caso il gestore del sito mette a disposizione degli utenti uno spazio sulla propria piattaforma da utilizzare per la compravendita dei prodotti. Il sito si occupa quindi della gestione degli spazi dove avvengono gli scambi commerciali.
    Fra i primi e-commerce C2C c’è eBay, nato per la vendita di oggetti usati. Fra i più recenti si citano invece Depop, Subito e Kijiji.

 

 

3. Strutturare la piattaforma

 

È la fase più “tecnica” dal punto di vista informatico. Si tratta infatti di procedere alla messa online del proprio e-commerce.
Si può optare decidere di affidarsi ad un’agenzia specializzata che si occupi direttamente della programmazione del proprio negozio online, creando un sito web proprietario. Questa soluzione richiede un investimento economico molto elevato.
Per aggirare il problema dei costi si può quindi ricorrere a soluzioni alternative, affidandosi a sistemi open source come Magento o Shopify, software che consentono di costruire il proprio e-commerce in maniera autonoma.
Esiste poi una terza soluzione, meno conosciuta: quella delle “piattaforme in affitto”. Con questo sistema si noleggiano gli spazi insieme ad un pacchetto di servizi variabili, pagando un canone mensile o annuale.

 

4. Definire i metodi di Pagamento


La scelta del metodo di pagamento è un passaggio spesso lasciato in secondo piano. Tuttavia perché il fine ultimo è quello di vendere, è importante che gli utenti siano messi in grado di acquistare facilmente i prodotti.
Gran parte delle persone è abituata a pagare online utilizzando la carta di credito. È consigliabile quindi accettare i pagamenti tramite POS o con PayPal. Attenzione inoltre alle nuove tendenze! Alcuni e-commerce stanno aprendosi a nuovi metodi di pagamento elettronico come ApplePay o Satispay.

 

5. Consegnare i prodotti ai clienti


Ultimo punto, ma non meno importante, è quello che riguarda la spedizione e la consegna dei beni.
Organizzare il sistema di consegna richiede innanzitutto un magazzino dal quale evadere gli ordini. Si può decidere di organizzare un proprio magazzino, gestito direttamente dal rivenditore, o di utilizzare un approccio di drop-shipping. Con il drop-shipping si incarica un’azienda terza all’immagazzinamento e alla logistica dei prodotti
Una volta scelta la modalità di stoccaggio della merce, vanno organizzate le spedizioni. Garantire la consegna integra e puntuale dei prodotti è fondamentale per la soddisfazione dei clienti.
Scegliere il corriere giusto non è semplice e vanno prese in considerazioni molte variabili: cosa si spedisce? Quanto pesano i pacchi? Quali dimensioni hanno? E verso quali paesi?
Va ricordato che non tutti i corrieri spediscono all’estero e che bisogna garantire il servizio di reso, così come previsto dalla legge.
Vanno poi valutati i cosiddetti costi accessori, come per esempio la giacenza o i pagamenti in contrassegno.
La scelta del corriere deve dunque prendere in considerazioni molte variabili.
È proprio per questo motivo che SanMarinoMail è nata: per assicurare al cliente la tipologia di spedizione più adatta, tenendo in considerazione diversi parametri come il prodotto venduto, il paese di destinazione, e le caratteristiche del destinatario. Il tutto grazie alla rete di oltre 20 partner distributivi in tutta Europa.

 


In conclusione, la strutturazione di un e-commerce richiede uno studio e una pianificazione ben approfondita. Tuttavia, il tempo investito in queste ricerche, ha ottime possibilità di essere ripagato, grazie a un mercato che è sempre più orientato all’acquisto di beni e servizi online.